Un glicine in vaso che colora una ringhiera o una facciata di un’abitazione è il sogno di molti amanti del giardinaggio. Che il glicine possa essere coltivato facilmente nel giardino è noto a tutti. Molti si chiedono invece se è possibile coltivare il glicine, dotato di uno sviluppo vigoroso, in vaso. La risposta fortunatamente è positiva. Possiamo far crescere i glicini in vaso a lungo e con ottimi risultati. Naturalmente con qualche accorgimento. Vediamo i più importanti.
QUALE VARIETA’ DI GLICINE IN VASO SCEGLIERE
Ci sono diverse specie di glicine in vaso. I più popolari sono il glicine giapponese, chiamato floribunda, il glicine cinese o sinensis e il glicine americano o frutescens. Queste specie di glicine sono tutte vigorose. Si tratta comunque di piante che se non potate, raggiungono in pochi anni dai 9 ai 15 metri di altezza. In ogni caso possiamo scegliere la varietà che più ci piace in quanto sono tutte adatte per la coltivazione in vaso.
LE DIMENSIONI DEL VASO
Naturalmente il contenitore deve avere una dimensione adeguata allo sviluppo della pianta. Si consiglia di usare vasi non inferiori ai 40 cm di diametro o fioriere di almeno 90 cm di lunghezza e 40 cm di profondità. In questo modo avremo una soluzione definitiva che non ci costringerà a rinvasare dopo pochi anni.
Glicine in vaso: le principali cure
La scelta di un ottimo terriccio per piante di tipo universale è fondamentale. Come trovarlo? Non scegliamo quelli venduti a prezzi bassi, ma compriamo un prodotto di fascia medio alta che garantisca morbidezza e il drenaggio dell’acqua.
Mettiamo le piante in pieno di sole o in ombra leggera in modo da ottenere la massima fioritura. Il glicine vive anche in situazioni di ombra completa. In questo vaso la fioritura sarà meno abbondante.
Possiamo mettere a dimora le piante di glicine tutto l’anno. Occorre solo toglierle dal vecchio vaso lasciando compatta la zolla, metterle nel nuovo e dare una bella innaffiata. Si può fare in pieno inverno, durante la fioritura, o nel mese di agosto. Le piante non subiranno alcun danno.
Quando innaffiare? Non è possibile stabilire una frequenza. Dipende dal clima. Se nel periodo invernale, quando la pianta è in riposo vegetativo occorre meno acqua, durante l’estate andrà irrigato anche 3 volte a settimana. In linea generale è opportuno innaffiare tutte le volte che il terriccio inizia ad asciugare.
Tutti gli anni a primavera occorre concimare. E’ meglio non utilizzare concimi a base di azoto che favoriscono lo sviluppo del fogliame a scapito della fioritura, ma è opportuno usare fertilizzanti ricchi di potassio come quelli che utilizziamo per i fiori.
Infine la potatura. Questa va fatta ogni anno dopo la fioritura. Si tratta di un’operazione semplice, che può essere fatta con delle semplici forbici da giardinaggio per conferire alla pianta un aspetto più ordinato.